GIOVANI E ALCOL, DATI ALLARMANTI

“ALCOOL E GIOVANI –
La prevenzione parte da noi ragazzi” è stato il titolo della
tavola rotonda promossa ieri mattina dall’Istituto Superiore
di Larino, in collaborazione con la LILT, nell’aula magna
dell’Istituto San Pardo.
Un incontro importante, di profonda valenza sociale, con
l’obiettivo di motivare scuola, istituzioni e società
sull’opportunità di intervenire sul contesto, per facilitare
scelte di vita salutari e verificare la possibilità di creare
spazi di aggregazione giovanile. Partendo dal valorizzare il
ruolo attivo dei giovani, mettendo a confronto, sul tema
dell’alcool, gli studenti, gli adulti, le associazioni di
volontariato, gli enti pubblici e gli amministratori locali.
Presenti alla tavola rotonda in qualità di relatori la
dottoressa Carmela Franchella della LILT, la dottoressa
Marinella Mazzocco del Serd e il Vicesindaco di Larino Assunta
D’Ermes.
L’alcool è una sostanza tossica, psicoattiva che induce
dipendenza e assuefazione, il cui consumo quotidiano può
determinare l’insorgenza di tumori (10%), è stato ricordato
dagli studenti nell’illustrare l’ambito in cui si è sviluppata
la loro ricerca. Nel nostro territorio il 70% dei giovani ha
dichiarato di aver consumato bevande alcoliche nell’ultimo
mese, il 20% ne fa un consumo settimanale; il 10%, un consumo
giornaliero; il 34% ha dichiarato di essersi ubriacato più
volte nell’ultimo anno. Per contrastare il consumo di alcool
nei giovani, il primo dato emerso, è fondamentale il ruolo
della famiglia, della scuola, aumentare il controllo del
territorio e limitarne la disponibilità.
Importanti i risultati del progetto presentato dagli alunni
delle classi terze superiori, nell’evidenziare come nel
follow-up la percentuale di studenti del braccio intervento
che non hanno bevuto nell’ultimo mese è aumentata del 25%,
rispetto al 14% del gruppo di controllo. Nel braccio
intervento è diminuita del 72% la percentuale di chi fa un
consumo alcolico quotidiano, mentre nel braccio di controllo
la percentuale del 5% è rimasta invariata nel follow-up. Tra
le bevande più consumate c’è la birra, ma nel gruppo
intervento diminuisce del 45% nel follow-up il dato inerente
al consumo dei superalcolici.
Nel follow-up vi è stata una riduzione del 34% degli episodi
di ubriacature nel braccio intervento rispetto al 20% del
gruppo di controllo.
Aumenta del 75% la percentuale dei ragazzi che giudica
eccessivo il proprio rapporto con l’alcol nel braccio
intervento rispetto al gruppo di controllo, dove si è ridotto
del 37%.
Per cui, è emerso come lavorare sulle politiche di contesto si
è dimostrato efficace nel prevenire la sperimentazione
dell’alcool nel gruppo degli adolescenti non bevitori, meno
nel ridurre il numero dei ragazzi che consumano alcol
abitualmente. È stato importante, invece, registrare una
riduzione dei comportamenti a rischio sia rispetto al tipo di
bevanda alcolica consumata dai ragazzi, sia rispetto alla
frequenza degli episodi di ubriacatura.
” Davvero molto interessanti e di indubbio valore scientifico
e sociale sono stati i progetti a tema che i ragazzi delle
classi terze superiori hanno presentato per l’occasione,
oggetto poi del confronto nella tavola rotonda dove,
istituzioni, associazioni, scuole e giovani hanno dato vita ad
un dibattito ricco di idee e proposte sulle azioni da mettere
in campo per combattere le dipendenze e godersi appieno la
vita – il commento del Vicesindaco D’Ermes a margine
dell’incontro – Tra le altre cose, forte è stato l’appello per
l’individuazione di luoghi aggregativi e di opportunità di
svago che i giovani fanno fatica a trovare nella nostra
comunità. Su questo fronte, l’impegno dell’amministratore è
quello di sostenere queste necessità facendosene carico e da
parte mia ho assicurato la massima disponibilità nel favorire
luoghi e momenti aggregativi, mettendo a disposizione gli
spazi comunali dove, insieme alle associazioni e ai cittadini
volontari, organizzare corsi gratuiti o semplici momenti
aggregativi intorno a musica, cultura, arte e artigianato.
Perché un’alternativa alle dipendenze c’è sempre. E tutti
insieme, scuole, istituzioni, società, siamo chiamati a
guidare i nostri ragazzi lungo la strada della vita, del
benessere fisico e psicologico, per la costruzione di una
società migliore, che ponga al centro le giovani generazioni,
la salute e il vivere in armonia con sé stessi e con gli altri.