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Sballo da alcool, sempre più giovani si ubriacano

La piaga dell’alcolismo è sempre più diffusa anche tra i giovani della Bassa. Tanto che l’Ulss 9 Scaligera, i Comuni e le scuole del territorio hanno deciso di mantenere alta la guardia verso un fenomeno che coinvolge sempre più adolescenti e ragazzi dei 25 centri del distretto della pianura veronese. Da quest’anno, infatti, l’Azienda sanitaria veronese, attraverso il Dipartimento dipendenze guidato dal dottor Carlo Bossi, che è pure responsabile del Servizio dipendenze (Serd) di via Cadorna a Legnago, ha deciso di ampliare la lotta allo «sballo» provocato dall’assunzione di notevoli quantità di alcolici e superalcolici. Tutto ciò, non solo attraverso il progetto «Giochi puliti», iniziativa rodata negli anni che prevede, in collaborazione con il programma «Safe night» della Regione, l’intervento degli educatori dell’Azienda sanitaria Scaligera nelle discoteche e nei locali pubblici, al fine di sensibilizzare i giovanissimi sui rischi legati all’alcol. Ma anche con il coinvolgimento degli stessi studenti dei vari istituti superiori di Legnago e della Bassa. I «peer», ovvero educatori alla pari, vengono formati per spiegare ai compagni di scuola più giovani i pericoli insiti nell’assunzione di quantità smodate di alcol ma anche in altre criticità, come quelle connesse alle malattie sessualmente trasmissibili e al virus Hiv. Proprio in occasione del convegno sulla «peer education», organizzato nei giorni scorsi nella sala «Campedelli» della palazzina amministrativa di via Gianella (vedi articolo a lato), il dottor Bossi ha fatto il punto della situazione sull’abuso di alcolici e di altre sostanze nell’ex Ulss 21. Per quanto concerne vino, birra e simili, Bossi ha evidenziato: «È preoccupante la modalità di consumo di alcolici da parte di ragazzi e ragazze che ricorrono al “binge drinking”, ovvero una vera e propria abbuffata di alcol nei fine settimana allo scopo di ottenere un effetto sballo. Una tendenza che, oltre a creare danni diretti sul loro organismoin fase di sviluppo, ha effetti dannosi indiretti, come ad esempio quello di favorire gli incidenti stradali quando i giovani si mettono al volante ubriachi». Quindi ha puntualizzato: «L’età di chi preferisce “sballare” si è notevolmente abbassata, coinvolgendo spesso minorenni». Il responsabile del Dipartimento dipendenze mette poi in guardia sull’utilizzo dei cannabinoidi: «Sono estremamente diffusi tra i ragazzi della Bassa e, molto spesso, sottovalutati come nel resto d’Italia. Basti pensare che la cannabis è al primo posto tra le droghe assunte. Tuttavia, tra i pazienti che sono in cura al Serd prevalgono i consumatori di eroina». Riguardo la cura delle varie dipendenze, da parte dei Serd di Legnago e Zevio a servizio della Bassa, lo scorso anno i pazienti presi in carico sono stati, in totale, 1.002, ovvero leggermente inferiori ai 1.026 utenti curati nel 2016. Le persone assistite per la prima volta sono state in tutto 285. A prevalere sono coloro che hanno i problemi di tossicodipendenza, pari a 434, seguiti dagli alcolisti (333), dai tabagisti (149) e dai giocatori d’azzardo patologici (86). «Tra coloro che assumono droghe», sottolinea Bossi, «prevalgono due fasce: quella dei giovani, con primi casi accertati anche tra i 15enni, che assumono sostanze come anfetamine, cocaina e cannabis; ed una di persone più mature, tra i 34 e i 54 anni, con alle spalle storie di tossicodipendenza lunghe»