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Presidente ubriaco, copre d’insulti, minacce e bestemmie il portiere della squadra avversaria

Se sabato scorso, alla partita di terza categoria fra due squadre piemontesi, fosse stato presente Cicerone, avrebbe gridato a tutti il suo proberbiale “Usque tandem…”, fino a quando.

Fino a quando il calcio dovrà essere teatro di episodi di pura volgarità e bassezza?

Eh sì, perché il presidente di una delle due squadre piemontesi, chiaramente ubriaco, durante il match ha coperto d’insulti e bestemmie il portiere della squadra avversaria, minacciandolo dietro la porta con una bottiglia di vetro. Benché espulso più volte dal direttore di gara, ha colto ogni pretesto per rientrare nell’area tecnica, riproponendo il suo basso comportamento.

Come se non bastasse, nessun dirigente della sua squadra ha fatto nulla per bloccarlo o allontanarlo. Alla fine del match, l’uomo ubriaco e violento ha picchiato il povero portiere della squadra avversaria, gettandolo a terra fra altri insulti e bestemmie.

Nonostante la squalifica di due anni, giunta dal giudice sportivo, è incredibile come simili episodi si verifichino nell’indifferenza generale. Come mai nessuno della sua squadra è intervenuto per allontanarlo? Come è possibile che una figura di riferimento, un dirigente, possa accedere ubriaco all’aria tecnica, per coprire di minacce e insulti la squadra avversaria?

I dirigenti dovrebbero essere i primi a diffondere buone pratiche di fair play, di educazione e rispetto, ma spesso sono i primi ad essere i cattivi esempi. Facciamo in modo che non sia più così. S. B.