zamponi.jpg

Alcol e droga, a Piacenza 3mila ricoveri ogni anno: 300 sono di giovani sotto i 24 anni

Ogni anno a Piacenza sono quasi 3mila gli accessi in pronto soccorso per intossicazioni da alcol e droga. Una buona parte, circa 300, riguarda giovani sotto i 24 anni.

E’ il bilancio presentato da Antonio Agosti, referente di Tossicologia dell’ospedale di Piacenza, che racconta la situazione davanti alla quale si trovano giornalmente medici ed operatori dell’ospedale cittadino. Numeri che si mantengono costanti da 5-6 anni – spiega Agosti – e che riguardano principalmente l’abuso di alcol”.

Il quadro si complica quando si deve avere a che fare con droghe e sostanze stupefacenti, spesso mischiate con alcolici. “Nel periodo primaverile-estivo abbiamo registrato un incremento anomalo di ingressi, annualmente sono 5-6, per intossicazione con sostanze psicoattive. Parliamo di 4 casi di persone tra i 20 e i 30 anni: uno in particolare è stato quello di un ragazzo che inconsapevolmente aveva assunto un oppiaceo”. “Non credo comunque che negli ultimi tempi girino più sostanze rispetto a prima – aggiunge -; piuttosto oggi c’è una maggiore attenzione verso questo tipo di situazioni”.

Conferme in questo senso arrivano anche da Antonio Mosti, direttore del Ser.dp Piacenza (Salute Mentale e Dipendenze Patologiche): “Negli ultimi anni le persone che si rivolgono a noi sono più o meno lo stesso numero, una percentuale sempre piuttosto alta. L’eroina la fa sempre da padrone, ma va detto che abbiamo notato un aumento per quanto riguarda le dipendenze da cocaina e cannabis. Per i ragazzi che vanno dai 15 ai 25 anni abbiamo percorsi specifici di riabilitazione”.

Nel vasto mondo degli stupefacenti, oggi gli occhi sono puntati sul fentanyl. “Un oppioide – spiega Mosti – che in Usa ha fatto 400mila morti in 10 anni, particolarmente diffuso anche in Europa dell’Est e che si teme possa arrivare anche in Italia. Questo farmaco – rileva -, che nasce come analgesico, viene spesso “tagliato” con l’eroina o altre droghe, avendo un costo inferiore: il problema è che è molto più potente ed anche una dose può risultare letale”.